MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE TENENTE GIACOMELLI ELFRIDO
Diario di guerra di Elfrido Giacomelli classe 1897 da aspirante ufficiale a tenente per meriti di guerra, un vivido e drammatico racconto scritto per la propria fidanzata. Nel raccolto del Ten. Giacomelli molto preciso e dettagliato si percepisce molto bene il dramma della guerra. La forza e la speranza di poter avere un futuro da vivere con le passioni e le paure di giovani che troppo presto sono diventati uomini.
“ Giacomelli Elfrido da Pisa, tenente di complemento nel 127° Fanteria M.M., Aiutante Maggiore di battaglione, coadiuvò efficacemente il proprio comandante durante strenua lotta. Sotto il violento fuoco nemico riunì gruppi di soldati sbandati e con fermezza e valore li ricondusse in linea.
In un secondo tempo, caduto ferito un comandante di una compagnia, lo sostituì nel comando di propria iniziativa e con intelligenza e bravura guidò il reparto all'assalto, determinando la fuga e lo scompiglio del nemico, ed assicurando a noi la tanto contrastata vittoria. Memorabile esempio di alto sentimento del dovere, di sprezzo del pericolo e di abnegazione. Monte Pertica, 27 ottobre 1918.
Pisa 29 giugno 920
Non troverai in questo album il solito frasario galante e falso di cui son soliti riempire le pagine amici ed amiche; non dei convenevoli né paroloni o sdolcinature affettate di chi giura affetti ed amicizia duratura e quasi sempre falsa: ho raccolto qualche fotografia di me nei tempi duri della vita militare in trincea, ho scritto parole semplici, affettuose e buone, ho voluto quasi fare un qualche cosa che mi aiutasse a passare un po' del mio tempo a te più vicino, ho voluto occupare per te e ad insaputa di tutti (poiché nessuno ha letto e leggerà ciò ch'io scrivo) le mie ore migliori sperando che proverai piacere di questo mio pensiero assiduo, quando sfoglierai, lietamente sorpresa, queste pagine in cui da ogni parola voglio si sprigioni il fluido amoroso di cui il mio cuore è pieno per te.
Nel primavera del 1915, il giovane Ubaldo Ingravalle aveva 25 anni, non era un giovinetto ma nemmeno un maturo impiegato, certo era ancora celibe e ben introdotto nella bella epoche della Capitale. Primo figlio in una famiglia della media borghesia e di origine pugliese, era stato riformato alla visita di leva, si impiego'allora presso un ufficio delle Regie Poste fino allo scoppio di quel Primo Conflitto Mondiale. Vitale e amante delle innovazioni tecnologiche che la modernità metteva allora a disposizione, partecipo' probabilmente ai movimenti di piazza che spingevano l'opinione pubblica verso la partecipazione al conflitto. Visto che era iscritto all' università, chiese alla chiamata di leva di accedere alla Scuola Militare di Modena dove venne promosso aspirante nel gennaio 1916.
Non sappiamo perché Ubaldo scelse al termine e come destinazione, il corpo degli Alpini; senz'altro i montanari dalla penna nera, li aveva già conosciuti in una sua lunga permanenza a Milano, sede del 5° Reggimento Alpini, diversi anni prima. Si fermo' solo pochi giorni per ricevere la dotazione e il nome del suo reparto di destinazione: Battaglione “Val camonica” Monte Rombon, probabilmente non conosceva i disagi della montagna, ma nemmeno sappiamo se avesse mai visto la neve...
Vittorio Mazzola classe 1897 appartenente al 51° Reggimento Artiglieria Campale 8ª Batteria.
Mobilitato sul fronte del Grappa presso il 9° reggimento Artiglieria da Fortezza 651° batteria p. in particolare la foto con la didascalia di suo pugno è stata scattata sul Monte Grappa, dove combatte nel giugno 1918 alle dipendenze dell'Armata del Grappa.
È stato congedato con la formula "ha servito con fedeltà e onore", con il grado di caporale e autorizzato a fregiarsi di un nastrino e tre stellette.
Ho rielaborato il testo originale in quanto carico di errori e con una sintassi difficile da comprendere per un lettore che non sia pratico di cose militari e dei luoghi che il manoscritto descrive e racconta.
L'autore, Viano Giuseppe si lamenta infine di non essere creduto in Australia dove viveva, ma a parte pochissime inesattezze sia gli avvenimenti le date, le località coincidono con i fatti accaduti nel Grappa e nel Piave. Ritengo quindi che questo documento sia fortemente attendibile. Sia nella descrizione della vita dei soldati con i continui avvicendamenti in prima linea sia nel racconto sulla battaglia del Solstizio a cui ha partecipato in prima linea e sia sulla battaglia offensiva sul Piave con la rincorsa sulle truppe austriache in ritirata.
Trovo particolarmente interessante il posizionamento sul fiume Drava, non ero al corrente che gli Italiani si fossero spinti così in profondità in territorio Balcano subito all'indomani dell'armistizio. I Balcani facevano inizialmente parte dell'accordo con gli Inglesi ed i Francesi per l'entrata in guerra dell'Italia, ma non ero al corrente che reparti Italiani si fossero spinti fino ai confini con la Serbia subito dopo l'armistizio. In effetti pensandoci bene la storia potrebbe essere plausibile in quanto poi gli Italiani ruppero i negoziati di pace proprio perché non si volle mantenere la parola data e quindi vedi il ritiro del reparto nuovamente a Gorizia.
Per rendere il racconto più piacevole l'ho in parte modificato mantenendo integro tutto l'impianto descrittivo e cercando di ampliare ed evidenziare i sentimenti personali dei protagonisti soprattutto nelle concitate fasi dei combattimenti.
Carlo Grigolon
Ingham 23-2-1972
Il bollettino del 13 novembre: "Sull'altopiano di Asiago, la notte del 11-12, il nemico, con rinnovate e maggiori forze, ritentò l'attacco sul fronte Gallio Monte Longara-Melette di Gallio. Dopo aspra lotta, l'avversario in un definitivo contrattacco, fu respinto con gravissime perdite. Si distinsero per la grande bravura, validamente sostenuti dalle artiglierie di tutti i calibri, il 9° reggimento di fanteria (Brigata " Regina ") e il battaglione alpini " Verona ".
Bollettino del 14 novembre: "All'alba del 13, il nemico, dopo breve ma intensa azione di artiglieria,
tentò un violento colpo di mano contro le nostre posizioni dal Lago di Ledro al Garda. L'attacco fallì per la valida resistenza opposta dai nostri che obbligarono il nemico a ritirarsi. Sull'altopiano di Asiago, nella notte del 13, le truppe occupanti le posizioni avanzate di Monte Longara, dopo aver respinto un quarto e più formidabile attacco nemico, furono ritirate sulle retrostanti linee di resistenza. Nel pomeriggio dello stesso 13, l'avversario dalle alture a sud di Gallio puntò sul Monte Sisemol, ma fu respinto.
L'interessante storia del 7° reggimento artiglieria digitalizzato, i testi provengono dall'originale stampato a Terni nel 1922. Cenni storici, formazione e parti avute in guerra dai reparti che componevano il 7° reggimento artiglieria P.C. Questo è pervenuto alla nostra associazione dal Sud America, inviato dai pronipoti del Sergente Maggiore Archimede Visani.
Dalla formazione del 7° reggimento artiglieria, allo scioglimento del 33° artiglieria da campagna a guerra finita. Questo dal resoconto storico del reparto. Un documento interessante per gli storici e appassionati.
Il 32 Gruppo OPC formatosi nel novembre 1916 presso il Rep. 23 artiglieria Campagna, fu destinato in zona di operazioni nel giugno 1917.
Il 1 luglio prese posizione a Dosso Parrucea (94)e Pietro (96) con Zanella e Ponte Pasubio (95) (settore del Pasubio) per concorrere all'azione del Col Santo. Non avendo avuto luogo l'azione perché falli quella dell'Ortigara, il 17 luglio si partì per la Val Drebben ove prese posizione.
Il 17 agosto prese parte all'azione offensiva della Bainsizza. Rimasero feriti della 96 batteria, un ufficiale e due soldati della 95 batteria.
Si tornò all'azione offensiva austriaca dell'ottobre, rimanemmo in linea fino alla mezzanotte del 24 al 25, e cioè per parecchie ore dopo il ripiegamento delle fanterie sulle trincee del Cice...... . A causa del fuoco nemico quando l'intera giornata dal 24, ebbe le seguenti perdite:
di seguito elenco tutte le tappe importanti della Campagna di Guerra dal 1917 al 1918:
Nebbiai Ildebrando matricola 15750 classe 1899 nato 3 giugno Poppi (AR)
soldato di 1 leva del distretto di Arezzo chiamato alle armi li 12 maggio 1917
tale nel deposito del 27° reggimento fanteria li 14 giugno 1917
giunto in territorio dichiarato in stato di guerra lì 26 giugno 1917
tale nel battaglione complementare Brigata Bari reparto 10° fanteria lì 26 giugno 1917-11 aprile 1918
tale trasferito al 140° Reggimento fanteria lì 5 giugno 1918
tale ricoverato allo ospedale per malattia (dissenteria) lì 25 luglio 1918
tale trasferimento al 139° reggimento fanteria lì 29 agosto 1918
tale trasferito al 16° fanteria 19 settembre 1918
congedo del 16 settembre 1921
concessa dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà e onore
campagne azioni di merito: CAMPAGNA DI GUERRA 1917-1918
è autorizzato a fregiarsi con medaglia coniata col bronzo nemico per decreto ministro. guerra del 28 marzo 1921
Recentemente ho voluto scrivere una DEDICA alla Madonna del Grappa in sintonia con lo spirito di devozione condiviso dai soldati che sul Grappa hanno combattuto, usi ad affidare alla Madonna la loro sorte. Diciamo che è una breve storia verosimile, se non uguale ad altre accadute in quelle tragiche circostanze vedi testo allegato.
Debbo confessare di essere affezionato al Grappa che ho visitato più volte.La prima volta sono salito a piedi il 12 luglio 1952, andata e ritorno dal Castello di Quero: un'impresa memorabile per me ragazzo e i miei 15 compagni, tutti provenienti dalla campagna, superare circa 1.500 metri di dislivello: in due tappe la salita, l'intera discesa nel pomeriggio del secondo giorno.
In P.S. ho anche voluto esprimere un ricordo per mio zio Rino Masier, un ragazzo sfortunato che ha perso la vita a soli 22 anni per malattia contratta durante l'ultima guerra, mentre era in servizio militare.
Questo mio vuol essere un modesto contributo a sostegno di quanti lavorano per ricordare la nostra storia e i grandi valori di solidarietà cristiana e di partecipazione che l'hanno contrassegnata.
Se gradite, potete pubblicare il testo che vi ho trasmesso, ovviamente con cognome e nome dello scrivente.
Buon lavoro per la tutela e la valorizzazione del nostro Monte Sacro alla Patria, come il fiume Piave dove sono nato e cresciuto.
Adriano Masier
Voglio ringraziare a nome di tutto lo staff del Montegrappa.org per la toccante storia e testimonianza che il Sig. Adriano ha voluto consegnarci per una giusta divulgazione. Ci fa sempre piacere e onore ricevere materiale e pubblicarlo a disposizione delle future generazioni.
Carlo Grigolon
Ho avuto occasione di recuperare una antica medaglietta della Madonna del Grappa: - sul dritto è rappresentata l’immagine della Mater Misericordiae con Gesù in braccio; - sul rovescio sono incise tre date: 4 agosto 1901 - Data di inaugurazione del sacello con sopra la statua della Madonna e della benedizione impartita dal mons. Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia (San Pio X) 14 gennaio 1918: data della distruzione del sacello e del “ferimento” della Madonna 4 agosto 1921: data della ricollocazione della statua “riparata”, all’interno della nuova cappella.
Fra pochi giorni è il 90 anniversario della ricollocazione e sarebbe auspicabile che la ricorrenza non passasse sotto silenzio.