Il bollettino del 13 novembre: "Sull'altopiano di Asiago, la notte del 11-12, il nemico, con rinnovate e maggiori forze, ritentò l'attacco sul fronte Gallio Monte Longara-Melette di Gallio. Dopo aspra lotta, l'avversario in un definitivo contrattacco, fu respinto con gravissime perdite. Si distinsero per la grande bravura, validamente sostenuti dalle artiglierie di tutti i calibri, il 9° reggimento di fanteria (Brigata " Regina ") e il battaglione alpini " Verona ".
Bollettino del 14 novembre: "All'alba del 13, il nemico, dopo breve ma intensa azione di artiglieria,
tentò un violento colpo di mano contro le nostre posizioni dal Lago di Ledro al Garda. L'attacco fallì per la valida resistenza opposta dai nostri che obbligarono il nemico a ritirarsi. Sull'altopiano di Asiago, nella notte del 13, le truppe occupanti le posizioni avanzate di Monte Longara, dopo aver respinto un quarto e più formidabile attacco nemico, furono ritirate sulle retrostanti linee di resistenza. Nel pomeriggio dello stesso 13, l'avversario dalle alture a sud di Gallio puntò sul Monte Sisemol, ma fu respinto.
MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE TENENTE GIACOMELLI ELFRIDO
Diario di guerra di Elfrido Giacomelli classe 1897 da aspirante ufficiale a tenente per meriti di guerra, un vivido e drammatico racconto scritto per la propria fidanzata. Nel raccolto del Ten. Giacomelli molto preciso e dettagliato si percepisce molto bene il dramma della guerra. La forza e la speranza di poter avere un futuro da vivere con le passioni e le paure di giovani che troppo presto sono diventati uomini.
“ Giacomelli Elfrido da Pisa, tenente di complemento nel 127° Fanteria M.M., Aiutante Maggiore di battaglione, coadiuvò efficacemente il proprio comandante durante strenua lotta. Sotto il violento fuoco nemico riunì gruppi di soldati sbandati e con fermezza e valore li ricondusse in linea.
In un secondo tempo, caduto ferito un comandante di una compagnia, lo sostituì nel comando di propria iniziativa e con intelligenza e bravura guidò il reparto all'assalto, determinando la fuga e lo scompiglio del nemico, ed assicurando a noi la tanto contrastata vittoria. Memorabile esempio di alto sentimento del dovere, di sprezzo del pericolo e di abnegazione. Monte Pertica, 27 ottobre 1918.
Pisa 29 giugno 920
Non troverai in questo album il solito frasario galante e falso di cui son soliti riempire le pagine amici ed amiche; non dei convenevoli né paroloni o sdolcinature affettate di chi giura affetti ed amicizia duratura e quasi sempre falsa: ho raccolto qualche fotografia di me nei tempi duri della vita militare in trincea, ho scritto parole semplici, affettuose e buone, ho voluto quasi fare un qualche cosa che mi aiutasse a passare un po' del mio tempo a te più vicino, ho voluto occupare per te e ad insaputa di tutti (poiché nessuno ha letto e leggerà ciò ch'io scrivo) le mie ore migliori sperando che proverai piacere di questo mio pensiero assiduo, quando sfoglierai, lietamente sorpresa, queste pagine in cui da ogni parola voglio si sprigioni il fluido amoroso di cui il mio cuore è pieno per te.
Soldato Alberti Pietro da Briga Marina, appartenente alla 264 compagnia mitraglieri Fiat.
Deceduto il 19/10/1918 presso l'ospedale da campo Principe di Palermo nr. 077 situato a Sarmego frazione di Grumolo delle Abadesse nella Villa Piovene che era stata adibita a ospedale militare dal maggio 1918 al 18 novembre 1920.
La salma è poi stata traslata presso il Tempio Ossario di Bassano del Grappa nel 1931.
Angelo Cosmano nacque da Giuseppe e da Nicotera Caterina, semplici contadini, il 1° marzo 1878 a Molochio (RC).
Nel 1899, appena ventunenne, fu chiamato alle armi presso il 44° Rgt. Fanteria, e nel mese di ottobre dello stesso anno, partì volontario per l’Eritrea, in Africa Orientale, dove venne incorporato nella 1° Compagnia Cacciatori del Corpo delle Truppe Coloniali. Ivi rimase per lunghi anni prestando servizio di presso vari reparti e in breve tempo raggiunse il grado di Maresciallo.
Durante la sua permanenza in Africa Orientale prese parte alla guerra Italo-Turca, distinguendosi in alcune azioni di guerra. Per il suo eroico comportamento nel soccorrere, in pieno combattimento a Zanzur, senza armi e munizionamento con sprezzo del pericolo e incurante della propria vita, un sottufficiale e alcuni soldati gravemente feriti, fu decorato della medaglia d’argento al valor militare. Rimasto in Africa fino al 1912, rientrò in Italia nel luglio di quell’anno, dove gli fu assegnato il comando della terza sezione mitraglieri.
Quando, il 24 maggio 1915, fu dichiarata guerra all’Austria, il Maresciallo Angelo Cosmano fu inviato, insieme al suo comando al fronte, dove attraversò l’Isonzo e prese posizione davanti a Plava. Nel successivo mese di settembre fu ferito sul Monte Kuk e per le prove di capacità gli fu conferita un’altra medaglia d’argento, che fu tramutata nella promozione a Maresciallo Maggiore per meriti di guerra.
L’ardimento e il coraggio, con cui svolse il suo dovere di soldato, gli valsero anche la più alta delle decorazioni: la medaglia d’oro al valor militare in vita, meritata nel 1916, sul fronte del Trentino, durante la tremenda offensiva austriaca. Egli doveva difendere con le sue due mitragliatrici dalla cima del Monte Lemerle il passaggio sottostante. Poche le truppe nei pressi, appena una compagnia, solo 14 i serventi delle mitragliatrici. Il nemico, vicinissimo e numeroso, pronto a lanciarsi all’attacco.
Recentemente ho voluto scrivere una DEDICA alla Madonna del Grappa in sintonia con lo spirito di devozione condiviso dai soldati che sul Grappa hanno combattuto, usi ad affidare alla Madonna la loro sorte. Diciamo che è una breve storia verosimile, se non uguale ad altre accadute in quelle tragiche circostanze vedi testo allegato.
Debbo confessare di essere affezionato al Grappa che ho visitato più volte.La prima volta sono salito a piedi il 12 luglio 1952, andata e ritorno dal Castello di Quero: un'impresa memorabile per me ragazzo e i miei 15 compagni, tutti provenienti dalla campagna, superare circa 1.500 metri di dislivello: in due tappe la salita, l'intera discesa nel pomeriggio del secondo giorno.
In P.S. ho anche voluto esprimere un ricordo per mio zio Rino Masier, un ragazzo sfortunato che ha perso la vita a soli 22 anni per malattia contratta durante l'ultima guerra, mentre era in servizio militare.
Questo mio vuol essere un modesto contributo a sostegno di quanti lavorano per ricordare la nostra storia e i grandi valori di solidarietà cristiana e di partecipazione che l'hanno contrassegnata.
Se gradite, potete pubblicare il testo che vi ho trasmesso, ovviamente con cognome e nome dello scrivente.
Buon lavoro per la tutela e la valorizzazione del nostro Monte Sacro alla Patria, come il fiume Piave dove sono nato e cresciuto.
Adriano Masier
Voglio ringraziare a nome di tutto lo staff del Montegrappa.org per la toccante storia e testimonianza che il Sig. Adriano ha voluto consegnarci per una giusta divulgazione. Ci fa sempre piacere e onore ricevere materiale e pubblicarlo a disposizione delle future generazioni.
Carlo Grigolon
Ho avuto occasione di recuperare una antica medaglietta della Madonna del Grappa: - sul dritto è rappresentata l’immagine della Mater Misericordiae con Gesù in braccio; - sul rovescio sono incise tre date: 4 agosto 1901 - Data di inaugurazione del sacello con sopra la statua della Madonna e della benedizione impartita dal mons. Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia (San Pio X) 14 gennaio 1918: data della distruzione del sacello e del “ferimento” della Madonna 4 agosto 1921: data della ricollocazione della statua “riparata”, all’interno della nuova cappella.
Fra pochi giorni è il 90 anniversario della ricollocazione e sarebbe auspicabile che la ricorrenza non passasse sotto silenzio.